Il virus Zika è un’emergenza internazionale di salute pubblica. Lo ha deciso il comitato di esperti convocato nei giorni scorsi dall’Oms, riunito a Ginevra in seduta straordinaria: “Serve uno sforzo internazionale contro il virus”, ha affermato il direttore generale dell’Organizzazione, Margaret Chan. L’ultima volta che era stata presa una decisione simile è stato nel 2014, poco dopo lo scoppio dell’epidemia di Ebola in Africa. La decisione è stata presa con l’intento principale di tener alta la guardia e soprattutto guardando alle conseguenze che il virus, colpendo le donne in gravidanza, sembra avere sui feti in formazione.
In attesa di conferme dalla ricerca sulla prova scientifica del legame causa-effetto, l’Oms per ora si limita a sottolineare come zika sia “fortemente sospettato” per l’aumento delle gravi malformazioni – in particolare la microcefalia – registrate tra i neonati in Sudamerica. Il comitato, ha aggiunto Chan, non ritiene al momento che ci siano le condizioni per chiedere restrizioni nei viaggi o nei commerci per prevenire la diffusione del virus.
David Heymann, a capo del comitato di emergenza, ha spiegato che il virus da solo non sarebbe stato definito un’emergenza “perché per quanto ne sappiamo non causa condizioni cliniche gravi”. “E’ solo per questo possibile legame con la microcefalia – ha aggiunto – che abbiamo deciso di dichiararla emergenza internazionale, ma non sappiamo quanto ci vorrà per trovare il collegamento”. Ciò che serve ora, ha detto Heymann, è “una sorveglianza standardizzata” e “intensificare la ricerca” sull’apparente legame fra infezione da virus Zika e microcefalia.
Il governo del Brasile ha rivolto una sorta di appello internazionale alle donne in stato di gravidanza: “Non venite alle Olimpiadi – ha detto Jacques Wagner, capo dello staff della presidente Dilma Roussef. Non c’è alcun rischio, invece, che le Olimpiadi stesse, in programma a Rio de Janeiro ad agosto, possano essere cancellate a causa di Zika: “Ci sono zero rischi se non sei una donna incinta”, ha detto Wagner.
Tra le prime autorità a raccogliere l’appello sono stati i Centers for desease control and prevention, gli organismi Usa per il controllo e la prevenzione delle malattie, che ha annunciato l’aumento delle risorse a disposizione della ricerca. Gli Usa hanno aggiunto alla lista dei paesi verso i quali è scongiliato viaggiare anche Costa Rica, Nicaragua, Isole Samoa e Curacao.
Il virus è trasmesso dalle zanzare tigre. Nella lotta per contenere il virus si sta facendo ricorso anche all’immissione di zanzare ‘buone’ nelle aree più coinvolte per favorire incroci che generino ibridi sterili